PERDITEMPO a D.



venerdì 4 febbraio


Alle diciannove e trenta presentazione del volume:

Vorrei che il futuro fosse oggi – NAP: ribellione, rivolta e lotta armata
di Valerio Lucarelli – l’ancora del mediterraneo


Marcello Anselmo incontra Valerio Lucarelli.

“Un estratto da una lettera di un gruppo di proletari detenuti a Venezia:

Santa Maria Maggiore, 31 ottobre 1970.
[...] Buona parte di noi si trova qui dentro vittima di questo sporco sistema che colpisce i proletari in tutti i modi. Quando ci raccontiamo le nostre esperienze, il risultato finale è un odio accanito
contro tutti gli sbirri, i manicomi, le galere, i tribunali e tutta la “malavita”: quella vera, degli imbroglioni, e ladri di prima classe, i padroni. I padroni e i loro servi che vivono sulle spalle del
popolo. [...] Se usiamo la violenza è perché alla “giustizia” dello stato capitalista cerchiamo di opporre la nostra giustizia. Il nostro errore è stato quello di interpretare individualisticamente questi principi in modo cioè da perpetuare lo sfruttamento e non da eliminarlo...”.


In tarda serata selezione musicale:

Ekspo  - Special black set






sabato 5 febbraio



Alle diciannove e trenta presentazione del volume:

Sono qui, non è per caso
di Rosaria Emilia Nunziata  - Edizioni Fortepiano

Silvia Pepe incontra Rosaria Emilia Nunziata.

“Due cani sciolti. Insofferenti e ribelli a tutte le sigle, gruppi, abbreviazioni. Viviamo mettendo insieme scampoli di possibili rivoluzioni e notti drogate, illusioni, delusioni, ossessioni, risate beffarde e gioia acre. Sempre insieme. Sempre senza un soldo. E sempre più stanchi di questo fottuto, desolato, sperduto paesino di provincia dove d’estate il caldo si appiccica addosso come colla. Nessun lavoro fisso. Sbarchiamo il lunario con lavori saltuari, talvolta in nero, quasi sempre sottopagati. Perché è questo tutto quello che c’è dalle nostre parti, qui alla periferia di Napoli”.

Determinati a dare una svolta alla loro vita e una spallata a un mondo che così com’è a loro non va giù, Giacomo e Carlo – due ragazzi poco meno che ventenni – decidono di lasciarsi alle spalle la  periferia napoletana e partire alla volta di Bologna. È l’estate del ’76.
Spesso ingabbiato nelle formula sbrigativa degli “anni di piombo”, il movimento del ’77 fu in realtà un processo insieme politico, sociale e culturale ben più complesso. Il romanzo Sono qui, non è per caso è un tentativo di fornire una lettura meno stereotipata di quel movimento e lo fa attraverso i suoi fogli, le sue idee, la sua musica e, soprattutto, attraverso i  linguaggi che furono ben diversi dalla sola “logica delle armi”.


Attorno alle ventidue proiezione del documentario:

Un po’ di petrolio

regia: Nicola Angrisano
produzione: insu^tv / TELEIMMAGINI
montaggio: Isabella Urru
30´, colore, digitale, 2011


Petrolio sversato nei fiumi e nei mari, devastazione degli ecosistemi. In Italia si assiste all’ennesimo disastro ambientale, lo sversamento di petrolio nel fiume Lambro, affluente del fiume Po, volutamente rimosso dalla cronaca italiana. La gestione in emergenza della Protezione Civile e i finanziamenti lampo che si susseguono si intrecciano con le speculazioni edilizie versione "green economy", realizzate in vista dell´Expo milanese del 2015. Rientrato l´allarme, e paludata l´inchiesta, proviamo a capirne di più percorrendo le rive dei fiumi più inquinati d´Europa, da anni vere e proprie discariche a cielo aperto di rifiuti industriali italiani.
A seguire:
DIALECTICAL DANCE
Peter (o forse Luca) e Michele Leo

PERDITEMPO a D.
Napule, Piazza Dante 44-45