giovedì 4 AGOSTO, ore 22.00 live
FATHER MURPHY[psych/folk]
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Be My Delay
FATHER MURPHY (Ita / Boring Machines) www.maledetto.it www.myspace.com/reverendmurphy
Chiunque si sia imbattuto nella musica di Federico Zanatta Chiara Lee e Vittorio Demarin si sará reso conto che il trio disegna ed abita un mondo tutto suo. É una magia che traspone psichedelia e pre-war country-folk, derive post-rock e ludica sperimentazione lo-fi in un suono che ha tra molte affinitá coi talenti un po' folli della "outsider music" (come quel Julian Cope che non a caso parla di loro qui: http://www.headheritage.co.uk/addressdrudion/117/2009/).
Sono reduci dallo SKIF festival a San Pietroburgo (dove condividevano il palco con Swans e The Ex), da un sold out al Vortex di Londra e da un lungo tour americano/canadese condiviso che con Deerhoof e Xiu Xiu (in concerti che spesso terminavano con la session collettiva di “Days of the Lords” dei Joy Division). E già questo vi dà l’idea del livello ormai raggiunto dal trio trevigiano. All'estero hanno ormai un seguito consolidato, suonano nei migliori posti di Londra e non fanno fatica a chiudere un intero tour americano.
Il loro ultimo lavoro, l'EP "No Room for the Weak" (per la benemerita Boring Machines) è composto da tre nuovi pezzi e una rilettura super doom, in perfetto stile Father Murphy, di "There is a War" di Leonard Cohen.
BE MY DELAY
Dividersi tra Franklin Delano e Blake E/E/E dev'esser stata esperienza formativa per Marcella Riccardi, perché questo suo nuovo solo project sembra risentire di quelle latitudini essendone nel contempo un manifesto superamento.
Non troppo lontano dalla nuova lisergia pagana a la Diva ("You And Me And The Sunshine"), reiterativa e soporifera, e in equidistanza rispetto a Pain Teens e Nico ("Toward The Sun"), la Riccardi sembra tributare - in una sorta di stream of consciousness stranito e ubriaco - un amore ventrale all'universo psichedelico tout court. Così coesistono paci(fisti)camente sfumature psych-folk e acustica space-rock, in un highlight del disco come "What It Feels Like To Be Drowned", davvero ineccepibile; o circolarità post, tra loop e chitarra tremula e tutto un carico da hipsters, iconico e monoreferenziale, in "To Come Out To The Other Side". Trame estenuanti che della ripetitività atonale se ne fanno un vanto; o erotismo del rischio, quindi. Nella migliore filosofia da outsider.[rockit]
Non troppo lontano dalla nuova lisergia pagana a la Diva ("You And Me And The Sunshine"), reiterativa e soporifera, e in equidistanza rispetto a Pain Teens e Nico ("Toward The Sun"), la Riccardi sembra tributare - in una sorta di stream of consciousness stranito e ubriaco - un amore ventrale all'universo psichedelico tout court. Così coesistono paci(fisti)camente sfumature psych-folk e acustica space-rock, in un highlight del disco come "What It Feels Like To Be Drowned", davvero ineccepibile; o circolarità post, tra loop e chitarra tremula e tutto un carico da hipsters, iconico e monoreferenziale, in "To Come Out To The Other Side". Trame estenuanti che della ripetitività atonale se ne fanno un vanto; o erotismo del rischio, quindi. Nella migliore filosofia da outsider.[rockit]